Storico 2012

LA BARCA;

La barca è un Bavaria 49 piedi armato a sloop.

 LA ROTTA;

Partenza il 24 marzo da Salivoli, soste a: S. Cipriano (Corsica), S.T. di Gallura, Parco Asinara, Stintino (Sardegna), Propriano, Parco di Scandola, Calvi (Corsica), Portoferraio (Elba), Salivoli rientro il 12 aprile.
Percorse 357 mg.

L'EQUIPAGGIO;

Skipper e  biologo Silvio Nuti;Coordinatore; Gian Luca Gentili ;Insegnante di accompagnamento; Paola Falleni; gli studenti;Giulio Santini,Alberto Seghezzi,Giacomo Villani,Leonardo Zucchitta,Marco Stefanelli,Matteo Ferrari,Cristian Cambursano,Simone Di Pietro,Simone Socci.

 GLI AVVISTAMENTI ;

Avvistati in totale:
1 belenottera comune (BP Balaenoptera physalus)
4 delfini comuni (DD Delphinus delphis)
7 tursiopi (TT Tursiops truncatus)
36 stenelle (SC Stenella coerulealba)

SCHEDE AVVISTAMENTO;

LE IMMERSIONI;

Effettuate in totale:

1) S.Teresa di Gallura; Relitto Angelika;

2)  Lavezzi; Secca delle Cernie;

3) Asinara ; Cala Tumbarino;

4) Calvi ;Punta Revellata;

5) Calvi ;Punta Revellata;

LE ESCURSIONI;

effettuate in totale:

1) Asinara visita dell'Isola con fuoristrada;

2) trekking verso Cala Sabina;

3) visita al Parco Minerario di Capoliveri (I.d'Elba);


Sabato 24/03/2012;
partenza dal porto di Salivoli alle ore 9,l’equipaggio è composto da Silvio Nuti skipper e biologo,Gian Luca Gentili coordinatore del progetto,la Prof.ssa Paola Falleni e gli alunni;Leonardo Zucchitta,Giacomo Villani,Matteo Ferrari,Simone di Pietro,Simone Socci,Alberto Seghezzi,Giulio Santini,Marco Stefanelli,Cristian Cambursano.L’imbarcazione utilizzata è uno sloop a vela di 15 metri modello “Bavaria”,è una giornata primaverile il mare è calmo con un po’ di scirocco residuo della giornata precedente, facciamo rotta verso la Corsica del sud.Dopo circa 8 ore di navigazione tranquilla in prossimità della Corsica facciamo il primo eccezionale avvistamento,insieme a 2 stenelle nuotano anche 4 delfini comuni,una specie molto rara,in tutto il Santuario dei Cetacei ne sono stati infatti avvistati e catalogati circa una decina di esemplari.Dopo circa 14 ore di navigazione gettiamo l’ancora nel golfo S.Manza per trascorrere la notte.
Domenica 25/03/2012;
alle 11 salpiamo da S Manza diretti a S.Teresa di Gallura dove è prevista la prima delle  immersioni programmate,il mare è calmo e intorno alle 14 un colpo sulla chiglia dell’imbarcazione ci fa sobbalzare,si tratta di un esemplare maschio di  tartaruga della specie “caretta-caretta”morto ormai da alcuni giorni,facciamo alcune foto e proseguiamo .Qualche miglio a largo di S .Teresa incrociamo 2 tursiopi,un individuo adulto ed un piccolo,li osserviamo per alcuni minuti poi con calma si allontanano dopo circa un’ora facciamo il nostro ingresso nel porto di S .Teresa dove ci apprestiamo alle manovre di ormeggio .In serata ci rechiamo presso il diving “Mediterraneo”con cui abbiamo concordato le prime immersioni,ci accoglie Tommaso Muntoni detto “Tommasino” il dive-master che ci accompagnerà in questa esperienza .Ceniamo presso il suo diving dove Tommasino,con senso di ospitalità tipico del popolo sardo, organizza una grigliata per tutto l’equipaggio e dove mettiamo a punto i dettagli per la giornata successiva.
Lunedì 26/03/2012;
dopo la colazione iniziano i preparativi per l’immersione presso il pontile d’ormeggio indossiamo le attrezzature e con due gommoni ci rechiamo verso il primo luogo di immersione .Si tratta del relitto di una nave cisterna affondata nel 1982 di fronte a S .Teresa,la nave si chiama “Angelika” e si trova a circa 12 metri di profondità .Dopo aver eseguito gli ultimi controlli ci immergiamo con gli istruttori e iniziamo la discesa,il relitto è sempre ben conservato,lo visitiamo anche all’interno,il luogo è insolito e a prima vista incute un po’ di timore ma ci si abitua presto .Facciamo il giro dentro e fuori dal relitto e dopo circa 30 minuti risaliamo verso la superficie,una volta a bordo del gommone rientriamo a terra,nel pomeriggio andremo sulla “Secca delle Cernie”.Dopo aver pranzato verso le 15 con un potente gommone messo a disposizione dal diving ci dirigiamo verso la “Secca delle Cernie”situata presso l’Isola di Lavezzi nel “parco delle Bocche di Bonifacio”.Occorrono circa 20 minuti per arrivare sul luogo,la profondità è di circa 25 metri,iniziamo la discesa e appena arriviamo sul fondo veniamo accolti da alcune grosse cernie che con fare molto amichevole si dispongono intorno a noi .Lo spettacolo è veramente incredibile ce ne sono molte e di dimensioni notevoli,alcune si lasciano addirittura accarezzare anche se credo non sia consigliabile farlo .Ci sono anche molti saraghi murene e altri piccoli pesci,notiamo anche dei grossi  rami di Gorgonie .Il tempo passa velocemente e dopo circa 30 minuti risaliamo verso la superficie e quindi facciamo rientro a S. Teresa.
Martedì 27/03/2012;
salpiamo da S .Teresa alle 11,30 con direzione l’Isola dell’Asinara dove contiamo di arrivare in serata,c’è il sole il mare è calmo e un vento leggero di grecale ci spinge nella direzione voluta .Dopo circa due ore di navigazione a 6,7 miglia a NW di Capo Testa improvvisamente, uno sbuffo di acqua di fronte a noi preannuncia la presenza di una “Balenottera Physalus” che infatti dopo alcuni istanti emerge a poca distanza dalla barca .Si tratta di una scena che difficilmente si dimentica, è probabilmente un’esemplare di circa una ventina di metri che si stà nutrendo in quanto si muove  nello stesso specchio di acqua dove probabilmente ha avvistato una rifioritura di plancton,facendo brevi e ravvicinate immersioni .Abbiamo fortunatamente l’opportunità di fotografarla e filmarla prima che si allontani dopo circa una mezzora di avvistamento .Proseguiamo la navigazione che procede tranquilla fino all’arrivo,intorno alle 20,30 a Cala d’Oliva,presso l’isola dell’Asinara .L’ormeggio presenta qualche difficoltà in quanto è ormai buio e non conosciamo dove si trovi esattamente il molo di attracco,fortunatamente una luce da terra ci segnala la giusta posizione per la manovra che riesce perfettamente .Arrivati sul molo troviamo i due pescatori che da terra ci hanno fatto le segnalazioni,sono gli unici due abitanti del luogo in quel periodo,li ringraziamo e doniamo loro una bottiglia di vino toscano.
Mercoledì 28/03/2012;
ci svegliamo verso le 8 e il luogo è veramente molto bello,siamo gli unici attraccati al molo,i pescatori se ne sono già andati,lo specchio d’acqua sotto di noi è trasparente e pieno di pesci indisturbati,occhiate,saraghi,spigole nuotano intorno alla barca.Oggi il programma prevede una escursione con l’utilizzo di due fuoristrada e di due guide che lavorano in accordo con il Parco dell’Asinara.Alle 10 arrivano a prenderci al molo e iniziamo il giro dell’isola partendo dal paese proprio di fronte al molo che ospita le strutture del vecchio carcere e da lì si prosegue verso la punta più estrema dell’isola.L’escursione ci porta nei luoghi più interessanti dell’isola che è bellissima e popolata di  cinghiali,asini pernici sarde e diverse specie di uccelli.Alle 16 facciamo ritorno presso l’imbarcazione.
Giovedì 29/03/2012;
stamani è prevista una seconda escursione,partendo dal molo di Cala d’Oliva ma questa volta a piedi con l’ausilio di due educatori ambientali del parco che hanno il compito di guidarci in alcuni sentieri caratteristici.Abbiamo percorso circa 15 Km fra andata e ritorno addentrandoci all’interno dell’isola,avvistando molti animali e godendo di scorci stupendi,al ritorno ci siamo anche soffermati a visitare il paese che ospita le vecchie strutture del carcere. Nel pomeriggio siamo tornati a bordo e siamo partiti con direzione Stintino,poche miglia più a sud dove arriviamo intorno alle17 , ci sistemiamo ad un ormeggio nel porto turistico.
Venerdi 30/03/2012;
oggi una giornata di riposo,alcuni sono andati a visitare la famosa spiaggia della “Pelosa” altri a passeggiare in paese e a fare alcuni acquisti necessari per la cambusa.Abbiamo preso contatto con Roberto Piredda il dive-master dello Stintino dive-center e abbiamo concordato l’immersione del giorno successivo.
Sabato 31/03/2012;
Stamani è il giorno dell’immersione all’Asinara,il tempo stà un po’ cambiando,Roberto decide di effettuare l’immersione nel cosidetto “mare di fuori” presso “Cala Tumbarino”.Dopo aver indossato le attrezzature ci dirigiamo con il gommone verso la nostra meta, il mare è leggermente mosso,dopo circa mezz’ora di navigazione arriviamo sul posto e iniziamo l’immersione su un fondale che và degradando dai 12 ai 18 metri . L’acqua è trasparente e la visibilità è buona arrivati sul fondo vediamo alcuni saraghi e alcune piccole cernie che sono però piuttosto diffidenti, la difficoltà in questo sito è data talvolta dalle correnti, che favoriscono il proliferare di parazohantus, che colora di giallo intenso le pareti e gli anfratti del reef . Facciamo filmati e fotografie , dopo circa 30 minuti torniamo in superficie.Il vento nel frattempo è aumentato e rientriamo con una certa difficoltà,si è alzato libeccio e il mare è mosso,arriviamo comunque nel porto di Stintino verso le 14.
Domenica 1/04/2012;
ci prepariamo alla partenza per Propriano in Corsica ma dobbiamo fare gasolio,molliamo gli ormeggi e andiamo al distributore,purtroppo è chiuso perché siamo fuori stagione,riusciamo a contattare l’addetto alla pompa solo dopo tre ore per cui essendo già tardi e dovendo percorrere più di 50 miglia decidiamo di rimandare la partenza al giorno dopo,ne approfittiamo anche per comprare le bombole di gas da cucina che nel frattempo è terminato. Trascorriamo la notte ormeggiati presso il distributore di benzina.
Lunedì 2/04/2012;
salpiamo da Stintino molto presto ci aspetta una lunga navigazione e le condizioni meteo non sono ottimali,il cielo è un po’ nuvoloso.Appena lasciata l’estrema punta settentrionale dell’Asinara in direzione di Propriano il vento ed il mare aumentano di intensità,fino a raggiungere anche i 35 nodi in prossimità delle Bocche di Bonifacio e durerà così per quasi tutta la giornata fino a che non avvistiamo il golfo di Propriano dove arriviamo in serata ormeggiando presso il porto turistico della cittadina corsa,è stata veramente una traversata impegnativa.
Martedì 3/04/2012;
La giornata di oggi è stata impiegata visitando la cittadina di Propriano e i suoi dintorni,subito fuori del paese si estende un vasta zona dunale circondata da colline,nel pomeriggio abbiamo fatto pulizie in barca e lavaggio biancheria.
Mercoledì 4/04/2012;
salpiamo di buon ora dal porto di Propriano ,la giornata è bella il mare è molto calmo e la visibilità buona,una giornata ideale per gli avvistamenti di cetacei,infatti 6 miglia a sud-ovest di Capo Moro incrociamo 4 tursiopi con 1 piccolo .Qualche minuto dopo in successione avvistiamo anche 2 pesci-luna .Dopo circa un’altra ora di navigazione a 3,8 miglia a ovest di Capo Moro troviamo un bel gruppo di stenelle , ne abbiamo rilevate circa una trentina con una gran voglia di giocare,ci hanno seguito per circa un quarto d’ora poi si sono allontanate .Proseguiamo la nostra navigazione finchè non arriviamo in vista delle “Calanche”,degli enormi blocchi di granito rosso che da qualche anno sono stati inseriti nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unescu insieme al Golfo della Girolata dove ci stiamo dirigendo per passare la notte.Lo spettacolo è veramente impressionante,i blocchi di granito presentano in vari punti delle enormi fenditure e si elevano per circa 400 metri sul livello del mare.Arriviamo nel pomeriggio in vista del Golfo della Girolata e il tempo cambia,il cielo si copre e inizia a piovere riusciamo ad ormeggiare ad uno dei gavitelli disponibili,intorno a noi ci sono altre 4 imbarcazioni alla fonda,ci prepariamo per la notte.

Giovedì 5/04/2012;
ci svegliamo verso le 9 del mattino, il tempo è di nuovo cambiato c’è il sole ,il luogo è davvero splendido. Il Golfo prende il nome da un antico villaggio di pescatori, ricostruito da poco rispettando lo stile antico.
Possiede un ottimo porto naturale dominato da un fortino genovese a torre quadrata, situato sul promontorio.
Poco tempo fa Girolata non aveva né elettricità né telefono. Il postino era l'unico legame con il paese.
Ancora oggi nessuna strada arriva sino al villaggio, che vive di pesca e turismo. Vi si accede, per via di terra, solo per una mulattiera.Alle 11 salpiamo dalla Girolata in direzione di Calvì dove arriviamo,dopo una navigazione tranquilla alle 16 ormeggiando nel porto turistico sotto la rocca.Terminate le operazioni di ormeggio ci mettiamo in contatto con il Centro Diving “ Le Castille”,situato proprio all’interno del porto e concordiamo le modalità per le immersioni previste nei giorni successivi.
Venerdì 6/04/2012;
oggi è prevista la prima delle due immersioni programmate,andiamo presso il diving per indossare le attrezzature ,si è alzato un vento piuttosto teso di libeccio,fortunatamente il luogo è ridossato  possiamo quindi partire verso la Riserva Naturale di Punta Revellata.Arrivati sul posto ci immergiamo,l’acqua è limpida gli istruttori ci sistemano in tre gruppi distinti.Arrivati sul fondo iniziamo il percorso previsto,il fondale è molto bello vediamo subito alcuni folti branchi di saraghi, molte Gorgonie,stelle marine murene e alcune cernie piuttosto diffidenti,il fondale comunque è molto ricco di vita .Dopo circa 30 minuti ritorniamo in superficie il vento stà aumentando,si levano violente raffiche ma il mare è e calmo possiamo rientrare con facilità.Trascorriamo il pomeriggio visitando la città.
Sabato 7/04/2012;
il tempo durante la notte è peggiorato,ha piovuto molto e la temperatura si è un po’ abbassata,tant’è che non abbiamo la certezza di effettuare la seconda immersione programmata per oggi.Verso le 11 però esce un po’ di sole e gli istruttori decidono di effettuare l’immersione,ci dirigiamo ancora verso Punta Revellata ma più fuori rispetto al giorno precedente.Ci tuffiamo ed anche qui notiamo subito una notevole varietà e quantità di flora e fauna marina. Appena giunti sul fondale due grosse cernie ci vengono incontro per nulla intimorite,proseguendo vediamo una grossa Rana Pescatrice immobile su uno scoglio,alcuni branchi di Dentici e Saraghi e altri piccoli pesci che nuotano intorno,praterie di posidonia,gorgonie etc un fondale insomma veramente ricco di vita.Una volta terminata l’escursione sottomarina rientriamo in porto con il libeccio che stà ancora aumentando di intensità,le previsioni meteo volgono al peggio.
Domenica 8/04/2012;
Il vento di libeccio oggi è molto forte lo strumento segna 35/40 nodi sulla raffiche quindi non possiamo muoverci da Calvì almeno fino al giorno seguente.Approfittiamo della sosta per visitare la città che è veramente molto bella alcuni studenti fanno un po’ di lezione arretrata,altri sistemano un po’ la barca,alcuni pescano delle occhiate  che serviranno per la cena, la giornata trascorre così.
Lunedì 9/04/2012;
Il vento è calato e viene da Nord il mare si è calmato anche se c’è sempre un po’ di onda, le previsioni volgono al meglio almeno per un paio di giorni,decidiamo quindi di partire alla volta di Portoferraio dove contiamo di arrivare in serata,sono 80 miglia di mare da percorrere.Salpiamo alle 6.30 del mattino con mare sempre un po’ mosso come avevamo previsto,navighiamo tutta la giornata più o meno nelle stesse condizioni oltrepassiamo Capo Corso e la Giraglia e puntiamo dritti su Portoferraio dove approdiamo alle 20 ormeggiando presso il molo della Capitaneria di Porto che molto gentilmente ci ha ospitato.
Martedì 10/04/2012;
oggi la giornata è dedicata al riposo i ragazzi sono un po’ stanchi la traversata di ieri è stata molto impegnativa quindi decidiamo di lasciarli liberi.
Mercoledì 11/04/2012;
oggi visiteremo il “Parco Minerario” di Capoliveri,una testimonianza del passato industriale dell’Isola d’Elba che pensiamo sia giusto far conoscere agli studenti.Ci alziamo alle 7 del mattino e andiamo con l’autobus fino a Capoliveri dove ci attendono le guide che ci condurranno in visita al parco.Raggiungiamo così la prima struttura,si tratta della vecchia sede degli uffici e dell’infermeria della Società mineraria , oggi sono diventati un museo che illustra le attrezzature un tempo utilizzate dai minatori, rievocando la vita che essi conducevano.Successivamente ci rechiamo verso la miniera di “Punta Calamita”,una delle poche miniere sotterranee presenti all’Elba.Essa si presenta su tre diversi piani di cui solo il primo visitabile,gli altri non sono ancora agibili . Dopo averla percorsa in tutte le sue diramazioni ritorniamo in superficie una volta terminata la visita rientriamo a Portoferraio.

Giovedì 12/04/2012;
in mattinata lasciamo Portoferraio ,dopo una mezz’ora di navigazione sulla rotta per Salivoli incrociamo una tartaruga ma non riusciamo a distinguere la specie si tratta di una incontro molto breve,l’ultimo di una esperienza che  ci ha riservato molte gradevoli sorprese,siamo in vista del porto,ci sono i genitori dei ragazzi sul molo ad attenderli,”A Vela nel Parco 2012” si conclude anche quest’anno con un risultato crediamo positivo.